Appuntamento imperdibile per gli amanti del rock, al Museo in via Alessandro Turco: ospite del Museo sarà infatti il cantautore statunitense Alejandro Escovedo.

Nato nel Texas da una famiglia di emigrati dal Messico, è cresciuto con la passione per la musica trasmessa dai suoi fratelli Coke e Pete, percussionista di Santana e padre di Sheila E. A San Francisco nel 1975 forma il gruppo punk rock/new wave dei Nuns. Nel 1980 ne fuoriesce, si trasferisce ad Austin e forma prima i Rank and File, gruppo alternative country, poi i True Believers.

La svolta avvenne nei primi anni Novanta, quanto decise di intraprendere la carriera solista. Collabora con Ryan Adams, Whiskeytown e il disco tributo a Skip Spence.
Escovedo è uno dei personaggi più influenti e amati negli States dagli addetti ai lavori e dai colleghi. C’è un punto musicale battuto dal vento dei riff di chitarre distorte, dal tuono del rullante e dai lampi del violino elettrico dove si incontrano il rock’n’roll, il punk, il country e le folk ballad: è il territorio dove Alejandro Escovedo domina e spadroneggia. Il concerto al Museo del Rock – aperto dai Deep Impact – sarà un’occasione assolutamente da non perdere per riascoltare una voce poetica e sofferta che ha firmato capolavori come “Falling in love again” e “Down in the bowery”, autentica icona per tutti gli amanti del rock.

E’ da poco uscito il suo ultimo album, “Burn something beautiful” (Concord Music group).