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“Vittorio De Seta. Lettere al Sud”, la mostra all’ex Stac

Vittorio De Seta

Cinema

“Vittorio De Seta. Lettere al Sud”, la mostra all’ex Stac

CATANZARO – Nell’anno del centenario della nascita del grande maestro del cinema Vittorio De Seta, potrà essere visitata dal 16 al 30 ottobre nei locali dell’ex Stac, la mostra fotografica “Vittorio De Seta. Lettere al Sud” a cura dell’Istituto di Istruzione Superiore “G. De Nobili” di Catanzaro – dirigente è Angelo Gagliardi – nell’ambito del progetto “Visioni fuori luogo di integrazione culturale nel mondo della scuola italiana” con il sostegno di Miur e MibAct in collaborazione con la Cineteca della Calabria, il Comune di Sellia Marina e il locale Istituto Comprensivo.

La mostra, curata da Eugenio Attanasio e Antonio Renda si compone di una venti pannelli 200 x 50 cm illustrativi della vita e dell’opera, ripercorrendo fotograficamente il cammino cinematografico di Vittorio de Seta, dalla stagione dei primi documentari tra Sicilia, Sardegna e Calabria, all’ultimo lungometraggio Lettera dal Sahara.

De Seta, esponente di una nobile famiglia calabrese, è  considerato un grande innovatore del genere documentario, per aver avuto il coraggio di eliminare la voce fuori campo e  adoperare le tecniche del cinema americano, grande formato e colore, soffermandosi sulla civiltà contadina del sud. Con lui hanno debuttato grandi del cinema come Gianni Amelio e Luciano Tovoli, e le sue opere come Banditi a Orgosolo e Diario di un maestro , opere originali e straordinariamente moderne, restano come pietre miliari nella storia del cinema italiano.

La famiglia di Vittorio De Seta

Lafamiglia De Seta era originaria di Belvedere Marittimo, ma si trasferì a Catanzaro dove divennero protagonisti della vita pubblica del tempo. I fratelli Enrico e Francesco De Seta legarono il loro nome e la loro carriera politica alla città dei tre colli tra la fine dell’800 e il primo ventennio del ‘900. Enrico de seta fu un uomo politico di primo piano del suo tempo, noto e ricco avvocato, presidente dell’ordine,senatore e sindaco in ben tre legislature.

Il fratello minore Francesco, che viene citato come marchese, era già stato sindaco di Catanzaro prima del fratello, nel 1877, poi eletto deputato e infine prefetto in numerose città d’Italia. Suo figlio Giuseppe, avuto dalla moglie Adele Raffaelli, era stato avviato anche lui alla carriera di Prefetto e, quando nacque Vittorio, si trovava a Palermo con questa carica

Corredata dalla proiezione dei documentari 54/59, la manifestazione consentirà di conoscere un cineasta rigoroso e un intellettuale profetico, che saldò i suo debito con la regione d’origine con il documentario “In Calabria”, unica testimonianza autoriale su questa Regione “a metà” tra civiltà contadina e mancata industrializzazione, amara riflessione  sull’identita calabrese. Scomparso nel 2011 De Seta ha lasciato una grande eredità morale tra  nuovi documentaristi e registi, per i quali il suo modo di fare cinema, artigianale e fuori dalle regole, resta un modello insuperato  di maieutica cinematografica.

Vittorio De Seta e Martin Scorsese

Memorabile il riconoscimento tributatogli da Martin Scorsese nel 2005 al Tribeca Film Festival e all’Università di Bologna per quello che era riuscito a rappresentare nei documentari: «Erano i figli di Sisifo, che aveva imprigionato Thanatos per evitare il decesso dei mortali, i figli di Prometeo, che aveva rubato il fuoco agli dei per donarlo ai mortali, e per questo erano stati puniti per l’eternità».

«Gente che cercava la redenzione attraverso il lavoro manuale: nelle viscere della terra (Surfarara), in mare aperto (Contadini del mare), sulle colline (Parabola d’oro) – tirando le reti, tagliando il grano, estraendo lo zolfo. Gente che sembrava pregare attraverso la fatica delle mani. Di cosa era composta questa alchimia? Era il cinema nella sua essenza, in cui il regista non registra la realtà, ma la vive in prima persona».

La Cineteca della Calabria fin dalla sua costituzione ha svolto un importante lavoro di recupero e di divulgazione delle sue opere, visionabili presso la casa del Cinema di Catanzaro.

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