03giu21:0023:00Felicissima jurnataPrimavera dei Teatri 2023
Dettagli evento
PUTÉCA CELIDÒNIA FELICISSIMA JURNATA – Prima Nazionale uno spettacolo di Putéca Celidònia Vincitore del premio Giuria Popolare – Dante Cappelletti 2021 Finalista di Forever Young – La Corte Ospitale 2022 drammaturgia e regia Emanuele D’Errico con Antonella
Dettagli evento
PUTÉCA CELIDÒNIA
FELICISSIMA JURNATA – Prima Nazionale
uno spettacolo di Putéca Celidònia
Vincitore del premio Giuria Popolare – Dante Cappelletti 2021
Finalista di Forever Young – La Corte Ospitale 2022
drammaturgia e regia Emanuele D’Errico
con Antonella Morea e Dario Rea
e con le voci delle donne e degli uomini del Rione Sanità
scene Rosita Vallefuoco
musiche originali Tommy Grieco
suono Hubert Westkemper
luci Desideria Angeloni
costumi Rosario Martone
aiuto regia Clara Bocchino
realizzazione scene Mauro Rea
scenografa stagista Accademia di Belle Arti di Napoli Rosaria Ruocco
foto di scena Laila Pozzo
ufficio stampa Linee Relations (Valeria Bonacci, Giorgia Simonetta)
produzione Cranpi, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Putéca Celidònia
in collaborazione con La Corte Ospitale – Forever Young 2022
con il sostegno di Teatro Biblioteca Quarticciolo e di C.RE.A.RE Campania Centro di residenze della Regione Campania
Un’atipica coppia napoletana vive in un basso. Ogni giorno il risveglio è sempre uguale, quasi non si distingue un giorno dall’altro. Lei è Lina. Lui è Lello. Lei, è clinicamente sana ma paralizzata su di una sedia, impossibilitata al movimento. Lui, visibilmente malato, può ancora muoversi e si occupa delle faccende di casa. Lei sta tessendo un vestito, lui sopravvive alle ultime faccende di casa. Il tempo del presente è finito, esiste solo il passato, soltanto i ricordi e quel fiume di parole già ripetute infinite volte.
Lina è paradossalmente piena di vita, riempie in ogni modo quel terrificante vuoto di silenzio. Lui, al contrario, si trascina, si muove a fatica con la sensazione di essersi completamente lasciato andare, quasi come fosse già finito, come fosse egli stesso il ricordo di se stesso. Il tempo, faticosamente, passa. E un’altra felicissima giornata comincia.
Felicissima jurnata è il tentativo di far dialogare linguaggi all’apparenza molto distanti: il contemporaneo e la tradizione, il surreale e il reale, Beckett e il popolare. L’ambientazione è quella di un basso (tipica abitazione popolare con ingresso su strada) del Rione Sanità di Napoli. La lingua utilizzata in drammaturgia è il napoletano ma esploso più che nel suo significato logico e consequenziale, nella sua potenza musicale. Il fiume di parole da lei pronunciato, talvolta distorto e modificato fonicamente entra in continuo dialogo con il corpo del personaggio di Lello. Il livello immaginifico e a tratti quasi pittorico è molto importante. Le immagini parlano più delle parole. Ecco dunque che il piano figurativo si incontra con la prosa, in una relazione necessaria, indispensabile l’uno per l’altro. Lina è la voce e Lello è il corpo. Il quadro si compone di una malinconica atmosfera beckettiana tenuta su dal folklore popolare napoletano. È un’operazione che cerca di coniugare il mondo della performance con quello della prosa, il teatro dell’immagine con quello documentaristico, toccando temi esistenziali e chiedendo in prestito le storie. delle persone, a cominciare da quelle più fragili, cercando di lasciare gli spettatori con le stesse semplici ma fondamentali domande che sono state fatte nelle interviste preliminari. Di queste storie si compone Felicissima jurnata, che pone l’accento sulla paralisi emotiva e fisica che queste persone si impongono per mancanza di mezzi. Molti di loro non sono mai usciti dalla loro città – nel migliore dei casi – e nel peggiore non sono mai usciti dal proprio quartiere e chissà da quanto tempo dalla propria casa. Non è prigionia questa? È una prigionia consapevole o inconsapevole?
Putéca Celidònia nasce nel settembre 2018 dall’incontro tra sei ex allievi della Scuola del Teatro Stabile di Napoli e si allarga a nuove maestranze che ne compongono l’arcipelago artistico e tecnico.
Il gruppo prende in gestione due beni confiscati alla camorra nel Rione Sanità a Napoli, nel Vicolo della Cultura.
Due tipici bassi napoletani, che diventano luogo di accoglienza e di restituzione al territorio e ai cittadini attraverso servizi socio-culturali.
La compagnia si ramifica in tre percorsi paralleli e intrecciati: TERRITORIO, FORMAZIONE E PRODUZIONE.
more
Data
(Sabato) 21:00 - 23:00
Location
Teatro Sybaris - Castrovillari (Cs)
Organizzatore
Scena Verticale