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02giu19:0021:00LidodisseaPrimavera dei Teatri 2023

Dettagli evento

BERARDI/CASOLARI

LIDODISSEA – Anteprima Nazionale

testo e regia Berardi Casolari

con la collaborazione di César Brie

con Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari, Ludovico D’Agostino, Silvia Zaru

assistente Alice Merola

disegno luci Mattia Bagnoli

costumi Giada Fornaciari

organizzazione Benedetta Pratelli

Produzione IGS APS, Fondazione Luzzati Teatro della Tosse, Teatro Stabile Friuli Venezia Giulia, Manifatture Teatrali Milanesi – MTM Teatro, Accademia Perduta – Romagna Teatri SCRL, Comune di Bassano del Grappa

Con il sostegno del MiC – DIREZIONE GENERALE SPETTACOLO, Teatro dei Venti e del Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), Comune di Sansepolcro

LidOdissea è una drammaturgia originale, che prosegue e approfondisce la riflessione sulla società contemporanea già attuata in opere precedenti, come Amleto take away, I figli della frettolosa e In fondo agli occhi (con la regia di César Brie). Il lavoro risponde al desiderio di indagare il senso di inquietudine che, come uno spettro, aleggia sull’uomo contemporaneo immerso nella società che lo circonda, e sull’inadeguatezza che il confronto con essa produce in lui.

Oggi viviamo in continuo bilico tra il farcela e il non farcela e anche quei problemi, che un tempo erano considerati appannaggio delle giovani generazioni, si sono estesi a macchia d’olio, coinvolgendo fasce d’età che arrivano fino ai 50/60 anni: una macrogenerazione, accomunata da senso di impotenza, inadeguatezza, impossibilità a superare o a raggiungere gli obiettivi imposti dalla società della performance nella quale tutti siamo immersi.

La storia di LidOdissea parte dallo studio e dall’analisi dell’Odissea omerica – dei personaggi, delle dinamiche e delle tematiche presenti – per riscrivere una nuova storia. Un’Odissea 2.0.

Ulisse, Penelope e Telemaco: una famiglia in vacanza in uno stabilimento balneare, che tra flashback e flashforward rivive e racconta le avventure del viaggio mitologico, trasformandolo in un viaggio interiore alla scoperta dei limiti, delle difficoltà e dei paradossi della società contemporanea.

Un viaggio che i tre personaggi, accompagnati dalla figura di un aedo non vedente – rievocazione contemporanea della figura omerica – intraprendono fuori e dentro di sé, alle prese con uno spazio e un tempo nei quali non riescono a ritrovarsi.

Il tempo dell’oggi è infatti ristretto e compresso, mentre lo spazio è dilatato in forma estrema: la società in cui siamo immersi ci vorrebbe ovunque contemporaneamente, sempre più veloci, ma con sempre meno tempo a disposizione.

In questo mondo dove ogni azione è performante, dove le parole d’ordine sono efficacia ed efficienza, dove l’errore umano è sempre una colpa e i numeri contano più delle parole; dove ogni pensiero, passo, sogno deve essere mirato al raggiungimento di un obiettivo e l’altra faccia della medaglia è sempre e solo il fallimento, i quattro protagonisti rievocano incontri con stravaganti personaggi, episodi esilaranti e tragici, situazioni paradossali e grottesche. Quattro personaggi alle prese con tutta la loro inadeguatezza nei confronti del mondo contemporaneo. Quattro personaggi in viaggio, che riflettono sul concetto di identità, sul modo di stare al mondo, sull’evoluzione delle relazioni fra esseri umani.

In linea con la ricerca poetica di Berardi Casolari, anche in LidOdissea il tema della cecità è presente, ma non come punto di partenza autobiografico, quanto come metafora di una dimensione sensoriale che attanaglia l’intera società contemporanea: la cecità come limite mentale al quale l’uomo contemporaneo è assuefatto e sul quale i protagonisti tenteranno di riflettere e portare l’attenzione, scardinando attraverso un lungo viaggio tutte le certezze dello spettatore.

LidOdissea prosegue il percorso relazionale iniziato con il precedente I figli della Frettolosa, con l’obiettivo di continuare a lavorare con le diverse figure artistiche incontrate durante quel progetto e dar vita a un gruppo artistico sempre più affiatato, vera e propria compagnia che risponda all’esigenza naturale del teatro stesso: rifuggire rischiosi individualismi a favore di un teatro vivo e di comunità, che fa dell’inclusione e della coesione sociale la propria peculiarità.

Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari si incontrano per la prima volta nel 2001 e dal 2003  collaborano alla realizzazione di numerosi spettacoli, vincitori di premi nazionali e internazionali.  Dall’incontro nel 2010 con Cèsar Brie nasce In fondo agli occhi (2013), la cui regia è firmata dallo  stesso regista argentino. Nomination come miglior regia, Teatri del mondo. (Buenos Aires 2018).

Con Amleto take away, spettacolo prodotto dal Teatro dell’Elfo, Gianfranco Berardi vince il premio  Ubu come miglior attore 2018. A ottobre 2019 Berardi Casolari debuttano con I figli della frettolosa,  uno spettacolo – progetto speciale – realizzato a partire da laboratori su piazza con utenti non vedenti  e ipovedenti.

All’attività teatrale i due artisti affiancano da anni anche saltuarie incursioni televisive e radiofoniche:  ultima in ordine di tempo la partecipazione alla trasmissione televisiva Ricomincio da Rai Tre (settembre 2021).

Della Compagnia è uscito nel 2010 Viaggio per amore – dal Deficiente a Land Lover (Ubu Libri) e  nel 2013 In fondo agli occhi (Editoria&Spettacolo). È del 2019 l’ultimo libro uscito per CUE Press  Vedere o non vedere. Dello stesso anno, infine, la traduzione spagnola di Amleto take away.

Gianfranco Berardi 

Attore, autore e regista ha vinto il Premio Scenario nel 2005 con lo spettacolo Il Deficiente, ha  lavorato come autore nel 2007 per RaiRadio2 nello sceneggiato Il consiglio di Cagnara per la regia  di Gabriele Vacis.

Nel 2013 ha lavorato come inviato nel programma quelli che… condotto da Vittoria Cabello Rai2 Nello stesso anno ha partecipato alla trasmissione Sostiene Bollani Rai3

Nel 2014 ha lavorato nel programma 610 di Lillo e Greg RaiRadio2

È attore protagonista del lungometraggio Babis! Figli dei rospi di Niccolò Manzolini (2012).  (2015) Attore protagonista del film documentario “Parco Invisibile” di Davide Gatti,  CoitempichescorronoFilm;

(2015) Attore nel film “Agadah”, RA.MO Produzioni, regia Alberto Rondalli. (2017) Attore protagonista nel film “Akra” regia di Devin Horan, Akra Preproduction.

Con Amleto take away ha ottenuto il Premio Ubu 2018 come miglior attore e performer.

 

Gabriella Casolari  

Attrice, autrice e regista. Si diploma alla Scuola di Teatro Colli dell’Emilia Romagna nel 1992 e  alla Scuola Internazionale di Commedia dell’Arte di A. Fava nel 1994

Nel 1995 si diploma come Tecnico Teatrale presso l’ATER Emilia Romagna.

Ha svolto diverse attività didattiche, come il progetto di Teatro Femminile con le detenute del Carcere  S. Anna di Modena, il Progetto Pluriennale di Studio teorico /pratico sulla Commedia dell’Arte tenuto  presso Dipartimento di Italianistica, Università di Augsburg, Germania nel 1995/96.  Nel 1997 fonda Troll Teatro. Il gruppo lavora per bambini e ragazzi da 2 a 14 anni realizzando  spettacoli, laboratori, e letture animate nelle scuole e nelle biblioteche di tutto il territorio nazionale. Contemporaneamente lavora come attrice e disegnatrice luci in diversi spettacoli di Marco Manchisi,  di Antonio Fava e della Baracca di Bologna.

Nel 2014 ha lavorato nel programma 610 di Lillo e Greg RaiRadio2

È attrice protagonista del cortometraggio Cavie, la scatola degli incubi (2016), regia Noemi  Piccorossi.

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Data

(Venerdì) 19:00 - 21:00

Location

Teatro Vittoria - Castrovillari (Cs)

Organizzatore

Scena Verticale

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