Setta ottu nova e dècia è la prima commedia ad andare in scena al Teatro Comunale di Catanzaro, da poco ristrutturato. La compagnia che salirà sul nuovo palco del Cinema Teatro Comunale è il Teatro Incanto che ha preso in gestione la struttura, cercando di riportarla a “nuova vita”. Un lavoro lungo, che ha visto la partecipazione anche di tanti concittadini che hanno contribuito fattivamente alla riapertura del Comunale. Un percorso, fatto anche di burocrazia, che ha impedito a Teatro Incanto di mantenere inalterato il programma della stagione teatrale.

«Non abbiamo avuto molto tempo per organizzarci – dicono – ma vogliamo che sia una grande festa per dare il via alle commedie del Comunale, questo è solo l’inizio ed è certamente atipico iniziare nel mese di luglio, perciò ti chiediamo di condividere il più possibile, di portare i tuoi amici, di passare una serata nel Centro del centro storico, di stare insieme a noi e di godere il più possibile di uno spettacolo che non dimenticherai. Finalmente, al Comunale, c’è il Teatro Incanto».

Setta ottu nova e dècia è una commedia brillante, qui diretta da Francesco Passafaro, che nei suoi tre atti verte su tema della pazienza, del mitico “contare fino a dieci” prima di parlare, quando si è nervosi, in modo da analizzare con un relativo distacco gli eventi. Così la bugia di un figlio che, fuori sede per l’università, di nascosto sospende gli studi, diventa pure accettabile, una volta superato il dramma della scoperta. Basta riflettere un poco e ridimensionare l’accaduto, riponendolo entro i giusti confini. Scritta dal compianto Nino Gemelli è una delle sue commedie più rappresentate. 

Di solito le commedie dialettali hanno come argomento principale le disavventure di una famiglia che, tra momenti comici e gag, risolve i propri problemi, il più delle volte povertà e corna, con un finale lietissimo. Qui la famiglia assume un valore universale e si scontra, al contrario, con un’altra famiglia, di opinione opposta rispetto alla crescita dei figli e alla libertà di pensiero.

Setta ottu nova e dècia è uno spettacolo che rispetta le unità aristoteliche sulla costruzione della commedia ( ed è tutto dire considerando che è una commedia in dialetto catanzarese!) ma non rappresenta persone peggiori di noi, dal punto di vista del filosofo. Nella commedia ci siamo noi stessi, esattamente come siamo nella vita di tutti i giorni, con i nostri limiti, con i nostri difetti, con i nostri pregi e le nostre virtù.

Perché non c’è niente di più bello che andare a teatro, ridere e sorridere guardando gli attori che sul palco interpretano attimi di vita vissuta e, tornando a casa, riflettere sul nostro carattere, sul nostro modo di affrontare la vita.

All’interno di “Setta,  ottu, nova e dècia” trovi tutti i calabresi che lottano da anni con la propria natura chiusa e diffidente, trovi i sognatori, le persone ironiche e intelligenti, trovi i figli che lottano per la propria indipendenza e i genitori che non riescono a staccare il cordone ombelicale con loro.

Trovi il ponte di Messina. Immane costruzione che nel 1986 si stava per costruire e per finire in men che non si dica, trovi le strade con “i caforchi” che non sono mai più state riparate e soprattutto trovi te stesso, visto da un’angolazione diversa, dal di fuori, in un modo in cui non ti sei mai visto.
Lo spettacolo sarà gratuito per tutti gli abbonati del Teatro Incanto, «che ringraziamo per la pazienza e ai quali chiediamo di confermare la loro presenza chiamando Carmen allo 0961 741241».