GIUSEPPE PROVINZANO

STORIE DI NOI 

di Beatrice Monroy

diretto e interpretato da Giuseppe Provinzano

con (in voice off) Dario Aita, Emmanuele Aita, Ninni Bruschetta, Filippo Luna, Lucia Sardo, Manuela Ventura

luci e allestimento Gabriele Gugliara

drammaturgia sonora di Beercock

video mapping Pixel Shapes

scene Valentina Greco

oggetti di scena Sebastiano Zafonte

organizzazione Agnese Gugliara

assistente di produzione Diana Turdo

Curatela Fondazione Falcone Salvatore Benintende

produzione Babel

con il sostegno di Fondazione Giovanni Falcone

in collaborazione con Spazio Franco

In scena un uomo solo, un uomo che ha paura, che si guarda attorno con circospezione, un uomo che chiameremo “Tony”: sembra un parcheggiatore abusivo o forse un venditore ambulante o una “sentinella”, sicuramente è un uomo che ne ha “viste tante” e che sa qualcosa ma … Tony non si rivela, non ci dice nulla di lui, non sappiamo nemmeno se si chiami davvero Tony, nasconde il suo segreto in questi 57 minuti in cui piuttosto ci racconta di quei 57 giorni che hanno diviso la Strage di Capaci con quella di Via D’Amelio da un punto di vista inedito: quello dei palermitani comuni! Nessuna cronaca, nessuna inchiesta, nessuna (ennesima) interpretazione dei 2 Grandi giudici ma il racconto dell’impatto che quelle 2 bombe hanno avuto nelle vite di cittadini comuni: quello nelle vite di quei ragazzini delle periferie che vivevano molto vicini ai carnefici (come il regista Giuseppe Provinzano) e non capivano molto di quanto stesse accadendo, quello di quei cittadini di Palermo che hanno provato a reagire da subito (come l’autrice Beatrice Monroy), quello di una sposa che aspettava da tempo il 23 maggio o quello di chi il 19 luglio era a Mondello ecc. Poi c’é Tony: un uomo rimasto come ragazzino, che interpreta i vari personaggi che animano la drammaturgia, che racconta e interagisce con la drammaturgia sonora e che lo rimandano al passato e lo mettono di fronte al suo segreto: chi è? Da che parte sta? É una vittima o un carnefice? È uno di quegli uomini che ha voltato le spalle per quieto vivere, o ha chiuso gli occhi per connivenza, é tra quelli che ha avuto quel sussulto che ha rianimato una città per spogliarla di quell’aurea nera che l’ammantava da troppo tempo? È (un) pentito o è (un) complice? Qual è il segreto che si porta dentro?

Giuseppe Provinzano (1982) è attore regista e autore palermitano. Diplomato alla Scuola di recitazione del Teatro Biondo, ha iniziato la carriera lavorando con Luca Ronconi, Massimo Castri e Memè Perlini, completando la sua formazione all’Heiner Müller Geselshaft of Berlin! Dal 2006 inizia il suo percorso di regia con lo spettacolo Suttascupa, per raggiungere completa con il successo di GiOtto-studio per una tragedia! (primavera dei teatri 2009). Tornato a Palermo lavora con Franco Scaldati e Mimmo Cuticchio mentre nel 2011 fonda Babel, coinvolgendo artisti e operatori culturali diversi in un percorso di ricerca complementare. È direttore dello Spazio Franco dei Cantieri Culturali alla Zisa e Curatore del Mercurio Festival.

Babel è una compagnia multidisciplinare che opera a e da Palermo facendo della diversità dei linguaggi scenici un vantaggio della propria ricerca, una crew di artistə dai percorsi convergenti e  complementari per creazioni liminali e differenti, fuggendo l’idea di farsi bestie da stile!Dal 2018 è riconosciuta dal Ministero della Cultura ed ha residenza stabile allo Spazio Franco-laboratorio per la creazione contemporanea.

Beatrice Monroy è autrice di racconti, romanzi e drammaturgie teatrali, già candidata al Premio Strega 2014. Collabora con Radio 3, con La Meridiana e conduce una ricerca drammaturgica rivolta all’universo femminile. Insegna drammaturgia alla Scuola di Recitazione di Emma Dante.