10giu21:1523:00SuperstiteSpac Festival
Dettagli evento
concetto e coreografia- Lucia Guarino danza – Lucia Guarino luce e spazio – Gianni Staropoli musica – Stefano Pilia dramaconsulting – Emma Tramontana costumi – Hilary Bockham durata – ’40
Dettagli evento
concetto e coreografia- Lucia Guarino
danza – Lucia Guarino
luce e spazio – Gianni Staropoli
musica – Stefano Pilia
dramaconsulting – Emma Tramontana
costumi – Hilary Bockham
durata – ’40 min
organizzazione, amministrazione – Associazione Culturale Nexus
sostegno alla produzione – TSU Teatro Stabile dell’Umbria
sostegno alla residenza artistica – CURA centro umbro residenze artistiche – Spazio
Zut , KilowattFestival – KilowattTutto l’anno , Home centro creazione coreografica, Strabismi,
La Mama Spoleto – Hub Cantieri Oberdan.
Superstite è una riflessione su ciò che rimane dopo una mutazione, un cambiamento un evento intenso e si fa carico di una storia che a tratti appare sbiadita o mutilata. Un corpo solo, da solo, esplora le infinite declinazioni del “ vuoto che resta ”. Cosa muove la parte mancante? Quali confini e quali forme prova a ridisegnare? Il corpo superstite racconta un vuoto e sia esso stesso che chi lo osserva sono avvolti da un continuo movimento di indagine su questa mancanza. Un’azione coreografica dove il movimento, tramite di vita, si pone in relazione a una dinamica più grande che appartiene alla costante instabilità e precarietà dello stato di sopravvivenza. Un continuo riassestamento nel vuoto, vero spazio vitale, come tensione a un possibile esserci.
Una riflessione su cosa è il corpo superstite. Ciò che resta apre a un immaginario più grande di quello che è la storia del corpo stesso e la bellezza del vuoto assume un particolare fascino.
“Proprio sulla soglia del vuoto che crea la bellezza, l’essere terrestre, corporale si arrende, depone la sua pretesa di essere separatamente e persino di essere sé, se stesso” scrive Maria Zambrano.
La bellezza del vuoto non è il nulla ma forse il poco e l’attesa del possibile, il punto ultimo dell’essere. Nella misura in cui contiene in se la contemporaneità ha la possibilità di aprire a nuovi segni e nuovi perimetri perché ciò che resta, ha la possibilità di creare altre strade, in quanto corpo non intero. Il superstite si affaccia ad un solco, qualche cosa che non c’è più, e questo solco è il possibile, una ferita profonda, un buio, un ricordo, un racconto di noi all’interno di quello spazio che ora è vuoto.
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Data
(Sabato) 21:15 - 23:00
Location
Teatro Comunale - Badolato (Cz)
Organizzatore
Compagnia Teatro del Carro - Pino Michienzi