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La Palestra dell’anima, al via i laboratori dei Guitti senza carrozzone

Palestra dell'anima

Teatro

La Palestra dell’anima, al via i laboratori dei Guitti senza carrozzone

La Palestra dell’anima è la serie di laboratori teatrali a cura dell’associazione Guitti senza carrozzone, a Crotone. Si inizia con il regista di “Dignità autonome di prostituzione” Luciano Melchionna

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CROTONE – Si intitola “Palestra dell’anima” ed è uno spazio per tutte quelle persone che «pensano che il teatro sia uno strumento per migliorare la propria vita».

È la serie di workshop, o laboratori che dir si voglia, organizzati dall’associazione Guitti senza carrozzone, capitanata dall’attore crotonese Vincenzo Leto, che è partita proprio questo fine settimana nella città di Pitagora con una guida non da poco, il regista Luciano Melchionna.

«In realtà non abbiamo la velleità di formare attori professionisti, non ci interessa – ha spiegato Leto -. Vogliamo occuparci delle persone che vogliono prendersi per mano e avere uno spazio con se stessi. Luciano è il primo che aprirà questa palestra: per me è come l’allenatore di Rocky, sarà una sorta di allenatore che tornerà più volte, a differenza degli altri insegnanti, quando lui vorrà ovviamente, e sarà sempre il benvenuto».

Vincenzo Leto lavora da qualche tempo con il regista latinense papà di quel piccolo grande miracolo drammaturgico che è il famoso “Dignità autonome di prostituzione” – «Lui è il mio regista» ha confermato il crotonese, tra gli attori che hanno lavorato recentemente anche all’azione teatrale site specific de “Il Paese incantato” ad Airola (Bn) -, e non poteva non pensare al suo maestro per avviare questo nuovo progetto la Palestra dell’anima, «un primo esperimento che se andrà bene replicheremo. Luciano sarà una sorta di preside che ci guiderà, se lo vorrà».

La Palestra dell’anima, il programma

Oltre a Melchionna – in questi giorni alle prese con il primo laboratorio, dunque, “L’attore in una stanza” -, ci saranno altre masterclass, a seguire:  «A ottobre ci sarà Carlo Gallo con un workshop sul cinema – ha anticipato Leto -, ne farò quindi uno io sull’ascolto, sugli esercizi teatrali di base, e poi ci sarà spazio per la commedia dell’arte con Tommaso Setaro che è un’eccellenza, uscito dall’Accademia di Versailles – l’Academie internationale des arts e du spectacle, ndr – un vero grande talento, sarà per noi un onore ospitarlo nella nostra Palestra dell’anima».

Si tratta infatti di laboratori molto specifici: «Sono fatti da professionisti e la qualità è quella. Non sono workshop per quelle persone che hanno la velleità di fare l’attore, non ci interessa. Certo ci sarà chi vorrà poi fare proprio questo di mestiere e li accoglieremo, anzi, vogliamo essere un punto di riferimento per loro. Non è però il nostro obiettivo principale. Non diciamo: venite ai nostri laboratori e uscite attori, sarebbe una grande bufala. Noi ci occupiamo di sostanza, di qualità: se qualcuno tra coloro che seguiranno i nostri laboratori trarrà qualche suggerimento da questi per migliorare la propria vita, ecco quello è il nostro obiettivo».

A scendere in campo, per dare man forte a Leto e compagni nel viaggio de La Palestra dell’anima, sono state alcune realtà locali che credono nel progetto e che hanno anche messo a disposizione alcune borse di studio per consentire la frequenza dei laboratori anche a coloro che economicamente non avrebbero potuto sostenerne le spese. Si tratta dal Cai Service Group – al fianco dei Guitti fin dai loro esordi -, il maestro orafo Michele Affidato, l’azienda agricola Elisabetta Brittelli e il ristorante Da Ercole.

«Non è vero che non si forma nessuno con questi laboratori, anzi – ha tenuto a precisare Cesare Spanò, di Cai -, è nostro dovere approfittare della presenza del maestro Melchionna e contribuire affinché questi nostri ragazzi crescano e possano imparare qualcosa da una presenza così autorevole come lui».

Per precisa volontà del regista, al laboratorio “L’attore in una stanza”, Luciano ci ha chiesto solo 15 persone «ma siamo riusciti ad arrivare a 16 – ha aggiunto Leto -. Ne vuole poche, lui, perché vuole lavorare con ognuno di loro, dare l’esperienza giusta, e non tutti hanno questa onestà artistica e formativa».

I laboratori de La Palestra dell’anima, compreso quello attuale di Melchionna, sono intensi, cinque ore al giorno dal venerdì alla domenica. Gli iscritti hanno ricevuto da Luciano Melchionna il monologo “Senza produrre nient’altro che amore”, contenuto nella raccolta “Mi sfugge di volare. Mono-luoghi della dignità vol.2” dello stesso Melchionna, utilizzato anche per il suo spettacolo “Dignità autonome di prostituzione”.

«Sono mono-luoghi per lettori, attori e spettatori attivi – ha spiegato il regista e sceneggiatore -. Loro nascono come urgenza, li vomito per intenderci, poi li cesello ma poi dò la possibilità allo spettatore, all’attore, al lettore, di viverlo, di attivarsi al suo interno. Ed è quello che farò in questo workshop, “L’attore in una stanza”, colui che agisce dentro una stanza che poi è un cielo intero».

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