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Deproducers, quando la musica suona per la scienza

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ph Andrea Mauro

Cultura

Deproducers, quando la musica suona per la scienza

In apertura del XXIII Armonied’arte festival, al Parco Scolacium è andata in scena una serata dedicata alla ricerca, realizzata con il sostegno dell’Airc

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Deproducers in scena a Scolacium.

Armonie d’Arte Festival apre ufficialmente la sua XXIII edizione al Parco Scolacium con uno spettacolo inconsueto, una vera e propria “sfida” rispetto alle prime tradizionali, così come la definisce il direttore artistico Chiara Giordano. Ma una sfida vinta, poiché il pubblico ha risposto attivamente e positivamente. Di scena, tra i sempre suggestivi scavi di Scolacium ed il fascino e il richiamo dei suoi uliveti millenari, “DNA: lo spettacolo che fa suonare la scienza”.

Una performance originale, innovativa e sperimentale, realizzata dal collettivo artistico dei Deproducers (Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo, Riccardo Sinigallia e Adriano Viterbini) in collaborazione con il filosofo ed evoluzionista Telmo Pievani e con il sostegno di Fondazione AIRC.

Contenuti scientifici e divulgativi resi fruibili al grande pubblico tramite il linguaggio dell’arte visiva, della musica, dello spettacolo: è questo il successo di una performance che si presenta come un viaggio dalle origini della vita alle odierne mutazioni genetiche. Il fine è l’acquisizione di una maggiore consapevolezza ed un approccio alla scienza ed ai suoi aspetti patologici non più come a “grandi mostri” insormontabili ma come a fenomeni biologici condivisi.

«Questo progetto si basa sul dialogo tra linguaggi diversi, quello della narrazione scientifica per capire la logica delle malattie e del cancro in particolare, ed il linguaggio visual, onirico, poetico, per arrivare ad un pubblico diverso da quello tradizionale. Abbiamo finora raccontato la ricerca in modo tradizionale, ma questi eventi spesso si rivolgono ad un pubblico già motivato, o alle scuole. Unire il racconto scientifico alle emozioni della musica e dell’arte, utilizzando un ritmo teatrale, consente di trasferire moltissimi dati oltre che un messaggio molto più efficace» dichiara Telmo Pievani a fine concerto.

«Armonie d’Arte non tradisce la sua identità: è e si conferma il luogo dei grandi temi dell’umanità. La scienza, la ricerca, la scoperta, sono espressione comune di un unico tema, quello del grande viaggio, che è anche un grande approdo, ed è il tema di questa XXIII edizione – afferma Chiara Giordano –. Non era scontato che uno spettacolo inconsueto, in cui la musica racconta la scienza, fosse compreso e apprezzato, specie in un sabato sera d’estate, ma evidentemente i temi importanti del nostro tempo quali la ricerca scientifica, la salute e l’ambiente sono rientrati nella consapevolezza di ciascuno. Appare sempre piu vero che proprio la conoscenza ovvero la consapevolezza è il vero valore salvifico per il nostro tempo».

Lo spettacolo dei Deproducers

Uno spettacolo denso di contenuti e suggestioni, resi evocativi dalla musica dei Deproducers: 9 i brani inediti dei 4 musicisti che riescono ad evidenziare e potenziare contenuti scientifici creando tappeti sonori coinvolgenti, ricchi di sonorità elettroniche e vibranti.

La storia evolutiva dell’essere umano si fa paradigma di un percorso conoscitivo ed emotivo che conduce alla scoperta di alcuni dei temi fondamentali con cui l’uomo si è confrontato sin dalla sua comparsa nell’Universo. E, soprattutto, porta alla valorizzazione della ricerca scientifica come strumento quantomai fondamentale e necessario oggi nella battaglia contro il cancro.

Al cancro – ed alla ricerca- è dedicata la parte conclusiva dello spettacolo dei Deproducers: «Nel calendario della vita, vi è un meccanismo molto profondo, la tendenza al ritorno alla logica primordiale unicellulare – spiega Pievani –. Quella cellula che prolifera per tornare alle sue origini, sembra agire secondo un egoismo senza senso. In realtà ha le sue cause: il caso, l’ambiente, la familiarità. Non servono giri di parole, non è “un brutto male”, “una lunga malattia”: è il cancro, è un fenomeno naturale e come tutti i fenomeni naturali ha un principio, una sua evoluzione ma avrà una fine anche esso».

Prende in prestito, Pievani, le parole di Giovanni Falcone in una delle sue più celebri dichiarazioni sulla mafia, per lanciare dal palco di Armonie d’Arte un forte messaggio di speranza. Speranza che si alimenta concretamente in un solo modo: alimentando la ricerca. Anche da una ricerca orientata verso altri campi d’indagine potrà finalmente emergere la cura per il cancro.

La possibilità di fare per caso inattese e felici scoperte è detta “serendipità”. Ed è con la condivisione di questo concetto che Pievani e i Deproducers si congedano definitivamente dal pubblico di Armonie d’Arte Festival, accompagnati da un lungo applauso.

L’appuntamento con Armonie d’Arte è già per questa sera con Cesare Bocci ed il suo omaggio a Lucio Battisti nella ricorrenza dei 25 anni dalla sua morte, in esclusiva regionale alle ore 22 in una nuova location del Festival, l’Orto botanico di Soverato.

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