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Amy & Blake al Tip di Lamezia

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Teatro

Amy & Blake al Tip di Lamezia

Amy & Blake offre agli spettatori un ritratto dolce, a volte ironico, di Amy Winehouse, straordinaria cantautrice inglese

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Nel 2011 la musica e il mondo hanno perso una delle sue stelle più brillanti, Amy Winehouse. Aveva casualmente solo 27 anni – entrando di fatto nel Club di quegli artisti che hanno lasciato questa terra a quella età, come Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Cobain – e si portava con sé una delle voci più incredibili della storia, che anticipava la nuova fortunata ondata del soul bianco.

Ma Amy Winehouse è stata prima di tutto una donna, una ragazza, fragile, piena di insicurezze e con troppo bisogno di amore. È stato questo l’aspetto che il gruppo teatrale Ortika ha voluto portare in scena al Tip Teatro di Lamezia Terme (Cz), per Ricrii 19.

Con “Amy & Blake”, lo spettacolo di Ortika ha offerto ai numerosi spettatori un ritratto dolce, a volte ironico, di questa straordinaria cantautrice inglese. Interpretata da Alice Conti – anche autrice del testo, che si è difesa bene in quanto a estensione e qualità canore pure con l’arcinota “Rehab” -, la Amy che ha rivissuto sul palco del Tip è stata quella più delicata, che aveva amato tanto, soprattutto il Blake Fielder- Civil del titolo, sposato ma dal quale aveva divorziato dopo appena due anni. Già nel raccontare la propria nascita, questa Amy ha spiegato che uscì come il tappo di una bottiglia appena aperta, e mentre lo faceva non mollava la sua, di bottiglia. Che a un certo punto era anche suo padre, il suo unico interlocutore.

Come fosse stata di fronte al suo pubblico per l’ultima volta, la Winehouse di Ortika ha accennato canzoni, si è raccontata e ha ribadito la lontananza di chi avrebbe voluto vicino: sbilenca sui suoi tacchi altissimi, deliziosa nei suoi vestitini anni ’50, con quella acconciatura altissima e l’espressione tra il sorpreso e il titubante, ha ripercorso anche l’amore della sua vita, ciò che le mancava di più. La sua canzone preferita? “My girl” della band The Temptations, che ogni tanto la accompagnava nei racconti.

Sul palco, di fianco a lei,  c’era anche il chitarrista Giorgio Caporale, a lui era affidata la vera colonna sonora, molto bravo.

Per salutare il calore dimostrato dai presenti, Alice Conti ha scelto di chiudere con due brani, “Valerie” e “Back to black” e affermando, riferita al Tip, che «Questo teatro è un posto unico, abbiatene cura».

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